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                                Un tavolo esce dalla sua funzione originale di de- sco o piano di gioco, studio, lavoro, se la mano di un artista, o quella di un bravo artigiano, ne fa un intarsio ligneo o marmoreo, un supporto pittorico, una rappresentazione di scene naturali di fauna e  ora, un’illustrazione di eventi mitici o storici, una narrazione epica della vita di un eroe, di un gruppo di personaggi illustri, di tutta una nazione: non è più un pezzo di arredamento e acquisisce la funzione e il nome di tavola. Chi nell’Ottocento fu un’eccellenza in questo genere di creazione è l’ingegnere emiliano Lampridio Giovanardi (1811-1878) che ha lascia- to quattro preziose tavole, quelle che conosciamo e sono ora proprietà del collezionista Attilio Mon- torsi a Vignola. Il quale le ha sistemate, assieme ad altre opere dello stesso autore, nel Museo Giovanardi di recente creazione a Casa Montorsi.
Sappiamo che questo ebanista,  no a qualche tempo fa del tutto sconosciuto, completati gli studi scienti ci a Modena, a venti-
cinque anni, nel 1836, si sta-
bilì a Roma, dov’era già sta- to, a perfezionare la propria preparazione e conseguire la laurea in ingegneria. Duran- te il soggiorno romano colti- vò anche le proprie attitudini artistiche. Ritornato alla ter- ra natia, Fabbrico Estense in provincia di Reggio Emilia, oltre a svolgere vari incarichi nel campo della meccanica e dell’idraulica, continuò a specializzarsi nell’arte della tarsia lignea studiando so- prattutto a Bologna e a Rolo. Questo ingegnere meccanico per professione, ma egregio
A table used as a dinner table or a smooth sur- face for play, study, or work, takes on a different life when an artist or craftsman adds a wooden or marble inlay, a pictorial decoration, a depiction of natural fauna and  ora, an illustration of mythical or historical events, an epic tale of a hero’s life, a group of famous people, or that of an entire nation; it ceases to be a piece of furniture and becomes for all intents and purposes an artistic object. In the 19th century, there was an excellent purveyor of this creative art, the Emilian engineer Lampridio Giovanardi (1811-1878), who left us four precious artistic tables that are part of a collection belong- ing to Attilio Montorsi in Vignola. The owner has placed these together with other works by the same artist in the newly created Giovanardi Museum at Casa Montorsi.
We know that this cabinetmaker, who was un- til fairly recently completely unknown, settled in Rome, where he had already
been, in 1836, at the age of 25, after studying science in Modena, to complete his studies and earn a degree in engineering. During his time in Rome he also culti- vated his artistic abilities. After returning home to the Este-controlled town of Fab- brico in the province of Reg- gio Emilia, he continued to specialize in the art of wood inlay studying mainly in Bo- logna and Rolo, as well as performing various tasks in the field of mechanics and hydraulics. Though a me- chanical engineer by profes-
PREFAZIONE
...One of those men of whom it is good that humanity is proud and admires them, but by the grace of God are not sent to us very often. ...uno di quegli uomini dei quali sta bene che l’umanità s’inorgoglisca e che li ammiri, ma è grazia di Dio il mandarceli molto di rado. (Gino Capponi)
     L’Apollo del Belvedere (Musei Vaticani) disegnato dal Giovanardi (1832) guardando ad una incisione di Raffaello Morghen. The Apollo Belvedere (Vatican Museums) designed by Giovanardi (1832) looking at a carving by Raphael Morghen.
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